Molfetta, affacciata sulla costa adriatica, è una città ricca di storia, arte e tradizioni. Il suo centro storico, con i vicoli caratteristici e le case in pietra bianca, offre un’atmosfera suggestiva e autentica. Tra i principali luoghi d’interesse spicca il Duomo di San Corrado, un gioiello del romanico pugliese con le sue cupole in asse e le torri, simbolo della città.

Da non perdere il Pulo, una maestosa dolina carsica ricca di biodiversità e testimonianze archeologiche, e il santuario della Madonna dei Martiri, che custodisce un’icona venerata e un affascinante vano ipogeo.

Passeggiando lungo il porto, potrete ammirare la Sala dei Templari e il Torrione Passari, vestigia delle antiche fortificazioni cittadine. Molfetta ospita anche musei che raccontano la sua storia, come il Museo Diocesano, ricco di arte e archeologia.

Questa vivace cittadina pugliese unisce il fascino del passato con la bellezza del paesaggio costiero, offrendo un’esperienza indimenticabile a ogni visitatore.

Duomo di San Corrado

La chiesa, costruita tra il XII e il XIII secolo in stile romanico pugliese, è dedicata a San Corrado di Baviera, patrono della città. La sua struttura è caratterizzata da tre cupole disposte in asse e due torri: una campanaria e una d’avvistamento. L’abside, secondo il tipico schema pugliese, è delimitata da un muro continuo interrotto da una finestra decorata con motivi a caratteri cufici e leoni stilofori. Le cappelle laterali furono aggiunte tra il XV e il XVI secolo. All’interno, lo spazio è suddiviso in tre navate: la centrale è coperta da tre cupole di altezze diverse, di cui la più antica e decorata si trova sul transetto.

Il Porto

Nel 1824, in risposta alle richieste della marineria locale durante un periodo di crescita del traffico mercantile e dello sviluppo della pesca, il Comune di Molfetta decise di avviare la costruzione di un porto. Il progetto prevedeva la realizzazione dei moli di San Corrado e San Michele, oltre alla costruzione di un faro.I lavori ebbero inizio nel 1844. Con l’aumento del traffico commerciale, nel 1882 fu deciso di ampliare la struttura collegando i due moli e realizzando il molo foraneo. Nel 1890 venne edificato il molo Pennello, mentre nel 1951 fu avviata la costruzione della diga Salvucci, situata tra Cala San Giacomo e il santuario della Madonna dei Martiri.

La Cattedrale

La maestosa facciata della Cattedrale di Maria SS. Assunta, completata nel 1744 dopo anni di lavori iniziati tra aprile 1610 e luglio 1611 e proseguiti nel XVIII secolo, fu costruita insieme al collegio dei Gesuiti.

Sulla sommità della facciata si erge una grande statua marmorea di Sant’Ignazio di Loyola, fondatore della Compagnia di Gesù. L’edificio fu realizzato sotto la supervisione dei padri Gesuiti fino al 1773. Successivamente, la cattedrale fu oggetto di lunghi restauri, durante i quali vennero ampliati l’abside, rifatti la pavimentazione, la sagrestia e il battistero, ed eretto il campanile.

Torrione Passari

Tra la fine del Quattrocento e i primi decenni del Cinquecento, le innovazioni nel campo dell’artiglieria resero necessarie modifiche alle strutture difensive delle città per adattarle alle nuove armi da fuoco. Anche Molfetta, nel 1512, intraprese il potenziamento delle sue fortificazioni. L’Università cittadina commissionò la costruzione di un torrione destinato alla difesa della città nella zona denominata “banda del mare Passaro.” Questo toponimo, attestato già dal 1417 in alcuni documenti, deriva dalla famiglia Passari, una potente casata che risiedeva nelle vicine abitazioni sul mare. Il torrione cilindrico, progettato per ospitare pezzi d’artiglieria, aveva l’obiettivo di garantire maggiore sicurezza a una città che non poteva più contare unicamente sulla protezione naturale del mare.

Il Pulo

Situato a circa 2 km dal centro abitato, il Pulo è una formazione carsica di grande interesse naturalistico e archeologico. Le sue pareti ospitano numerose grotte, mentre la vegetazione circostante rappresenta un esempio significativo di biodiversità, con oltre duecento specie floristiche tipiche della macchia mediterranea.

La fauna presente è rappresentativa della fascia costiera nord-barese. Frequentato fin dal Neolitico, circa 7.000 anni fa, il sito ha mantenuto una continuità di presenza umana fino all’Età del Bronzo.

Sala dei templari

I Cavalieri Templari sono documentati a Molfetta fin dal 1148.

Tra i loro possedimenti figurava una chiesetta, oggi scomparsa, dedicata a San Nicola, insieme a edifici situati nell’area dell’attuale Piazza Municipio. Una parte di queste costruzioni è rappresentata dalla Sala dei Templari, composta da due gallerie, oggi adibite a spazio espositivo per mostre d’arte.

Nel corso dei lavori di restauro effettuati nel 2003, sotto la pavimentazione sono emersi i resti di edifici preesistenti, rivelando ulteriori testimonianze della storia locale.

Museo Diocesano

Il museo è ospitato negli spazi del seicentesco Collegio dei Gesuiti.

Il percorso espositivo inizia con la sezione archeologica, che conserva reperti di epoca neolitica e preromana, in gran parte provenienti dal sito preistorico del Pulo. Proseguendo, si accede alla galleria dei paramenti liturgici, che testimonia l’evoluzione della manifattura tessile dal XVII al XIX secolo.

Il lapidarium raccoglie frammenti dell’antico Duomo, mentre due sale sono dedicate alle antiche statue della Settimana Santa molfettese e a una collezione di reliquiari risalenti al Seicento.

Madonna dei Martiri

L’attuale santuario, che custodisce l’icona della Madonna, secondo la tradizione giunta dal mare, fu costruito nel 1829 come ampliamento della chiesa medievale fondata nel 1162. Di quest’ultima rimangono visibili tracce nella cupola e nelle arcate dell’altare maggiore. In passato, la chiesa rappresentava una delle tappe per i pellegrini diretti in Terra Santa.

Alla destra della zona absidale, in un vano ipogeo, si trova una ricostruzione del Santo Sepolcro di Cristo, risalente al XVI secolo, realizzata secondo la tradizione con pietre portate dalla Terra Santa dal nobile Bernardino Lepore.

Nel transetto destro è conservato il dipinto della Madonna del Rosario, opera del 1574 di Michele Damasceno, che raffigura, tra gli altri, Cesare Gonzaga, duca di Guastalla e principe di Molfetta, e il vescovo della città, Maiorano Maiorani.